18/5/2007 NIENTE DA FARE AI PLAYOFFS

ELIMINATI

Come da pronostico siamo stati eliminati al 2° turno dei playoffs. Nulla da fare anche quest’anno. Brucia la sconfitta contro Le Bron James, però obiettivamente Cleveland ci è superiore ed il buon Kidd l’ha ammesso stanotte in conferenza stampa: "Cleveland ha giocato meglio nella serie, se c’era una squadra che meritava il passaggio del turno quella era Cleveland. Complimenti a loro".
Anno nero, pieno zeppo di infortuni (Krstic ha giocato 20 partite e tornerà solo il prossimo anno, poi Jefferson, poi House…), ma anche di dimostrazione di classe. E si, perchè guardando alla stagione appena conclusa non si può non onorare un campione: JASON Frederick KIDD. Il "vecchietto" ci ha deliziati con una stagione memorabile, la migliore da quando è in NBA e solo il fatto di militare in una squadra di smidollati gli ha impedito di vincere. Certo, le statistiche parlano chiaro e tra 20, 30 o 50 anni, il buon "Giasone" sarà ricordato come colui che ha siglato 14 triple doppie in 92 partite, che ha mantenuto una media di tripla doppia in entrambi i turni di playoffs disputati, solo Oscar Robertson l’aveva fatto, e si, neanche Magic Johnson v’era riuscito. Ma pubblichiamole queste statistiche (i numeri comprendono regoular + plyoffs): 92 partite giocate, 37.1 (3417) minuti; 13.2 (1216) punti, 9.4 (867) assists; 8.5 (786) rimbalzi; 1.6 (149) recuperate, 0.3 (28) stoppate. Nei playoffs ha mantenuto una media di tripla doppia (siglandone peraltro 2 in 12 partite): 14.6, 10.9 assists, 10.9 rimbalzi per gara. Beh, niente male davvero. Peccato che nessuno ne parli.

Per il prossimo anno non si intravvede alcun migliramento. La società punta infatti sul rinnovo di Carter, uno smidollato, quando potrebbe invece acquistare il più forte giocatore NBA: Kevin Garnett. E Allora? E allora dico: Kidd cambia squadra! Credo che i LAKERS siano quella ideale: Los Angeles, California (vicino alla natia Oackland), Phil Jackson come coach, Kobe Bryant e Lamar Odom come compagni + il baby Bynum: potenziale mostruoso. Staremo a vedere ma francamente se resta ai Nets farà la fine del mitico John Stockton , il re degli assist, e di Karl Malone, che giocarono 2 finali NBA consecutive senza mai vincere l’anello. Vi ricorda niente? A me si purtroppo. New Jersey ha giocato e PERSO due finali NBA di seguito, nel 2002 e nel 2003, ovvero 1° e 2° anno di Kidd ai Nets. La storia non si ripete nei medesimi termini, ma cause simili danno conseguenze simili…

E poi dal 2009 i NEW JERSEY NETS non esisteranno più, diverranno infatti BROOKLYN NETS!

IN KIDD I TRUST!

 

Pubblicato in NBA - NEW JERSEY NETS - JASON KIDD | Lascia un commento

23 MARZO GENETLIACO

Celebriamo oggi, 23 marzo, il genetliaco di due personaggi straordinari, lavoratori instancabili,  eccellenti rappresentanti dei campi in un cui svolgono la propria attività. Mi riferisco ovviamente a:
 
FRANCO BATTIATO, musicista, regista, letterato, filosofo che compie 62 anni
 
JASON Friederick KIDD, giocatore NBA, che ne compie 34
 
 
Massimo supporto ad entrambi.
 
 
Pubblicato in Senza categoria | Lascia un commento

ANGELO BRANDUARDI: ESCE DOMANI FUTURO ANTICO IV


ANGELO BRANDUARDI


ENSEMBLE SCINTILLE DI MUSICA

FUTURO ANTICO IV


Venezia e il Carnevale


Diretto da Francesca Torelli


Musiche di: Adriano Willaert – Claudio Monteverdi – Andrea Gabrieli – Adriano Barbieri – Vincenzo Bellaver – Flaminio Corradi – Baldassarre Donato – Domenico Bianchini – Antonio Stringari

Entra nel mondo di Futuro Antico IV !

Uscita prevista per il 16 Febbraio 2007

ATTENZIONE! Contrariamente da quanto indicato nel sito di
Branduardi, il cd dovrebbe uscire solo il 23 febbraio.

Pubblicato in Musica | Lascia un commento

ONORE A MARCO PANTANI 13/1/1970-14/2/2004

Purtroppo come da 3 anni a questa parte, il 14 febbraio è il momento della commemorazione.
 
MARCO PANTANI
13/1/1970-14/2/2004
                                                           
 
 
"Marco, perchè vai così forte in salita?" "Per abbreviare la mia agonia". (Tour de France 1998)
 
"Si potrebbero dire tante cose, ma sono parole di troppo. Ripartire dopo una batosta come questa…L’ho fatto dopo grossi incidenti, mi sono sempre rialzato, ma questa volta non mi rialzo piùOra vorrei un po di rispetto.Penso ai miei tifosi, mi dispiace per loro e per il ciclismo." (5/6/1999).
 
"Mi sento un perdente da Campiglio in poi c’è solo tristezza e dolore. Non mi meritavo questo[…]. Io solo da tutti voi ho imparato a drogarmi non per vincere, ma per perdere".
(3 Novembre 1999)
 
"In alcuni momenti per debolezza e per cattivi, o meglio sbagliati compagni si commettono errori. E non voglio dare colpe ma voglio solo dire che sono caduto nel più schifoso dei problemi, la droga, ma solo perchè un po la donna un po le amicizie mi hanno fatto pensare che cio mi faceva riportare la voglia. No mi sono isolato schiavo di un problema che non ti fa essere forte ma schiavo del dolore che ti fa sorgere, chiedo scusa a tutti. Ma soprattutto a chi ha creduto  Pantani e grande [leggi: a chi ha creduto "Pantani è grande", ovvero a chi lo ha supportato S.F.] credete sono stato nel mio unico scopo onesto[…] Mi sento in colpa per altre cose di volere farmi male e di essere un vero drogato. La mia famiglia è stata eccezionale e voglio denunciarmi al mondo perchè sappia che si può solo rovinarsi [con la droga -S.F.].
(4 Novembre 1999)
 
"Nessuno mi ha capito, nemmeno la bici" (febbraio 2004)
 
"Aspetto con tanta verità sono stato umiliato per nulla e per quattro anni sono [stato- S.F.] in tutti i tribunali ho solo perso la mia voglia di essere come tanti altri sportivi ma il ciclismo ha pagato e molti ragazzi hanno perso la speranza della giustizia e io mi stò [sic] ferendo con la deposizione di una verità sul mio documento [Il passaporto-S.F.] […]
[…] io so di avere sbagliato con droghe ma solo quando la mia vita sportiva soprattutto privata è stata violata ho perso molto e sono in questo paese [Cuba- S.F.] con la volgia di dire che ASTA LA VICTORIA  è un grande scopo per uno sportivo ma il più difficile è di aver dato il cuore per uno sport con incidenti e infortuni e sono sempre ripartito […]
Ma la mia storia spero sia di esempio […]
Ma andate a vedere cosa è un ciclista e quanti uomini vanno in mezzo a la [sic] torrida tristezza per cercare di ritornare con i miei sogni di uomo che si infangono con droghe[…].
Questo documento è verità e la mia speranza è che un uomo vero o donna legga e si ponga in difesa […], non sono un falso mi sento ferito e tutti i ragazzi che mi credevano devono parlare".
(Cuba, Pagine scritte sul passaporto, 2003).
Scritti piuttosto deliranti, avrebbero dovuto essere un testamento? Chiede di difenderlo. Leggete e decidete voi se farlo. Io mi limito a dire:
1) mai stato trovato positivo (tra l’altro il tuour del 1998, da lui vinto nell’anno dell’accoppiata Giro-Tour, è stato il più "pulito" della storia, a seguito dello scandalo Festina, delle perquisizioni e delle squalifiche) 
2) Test del MIDOLLO E DEL DNA dopo la morte ne hanno DIMOSTRATO L’INNOCENZA: MAI DOPATO!
3)Perchè tanto accanimento contro una persona? Perchè giornalisti ovunque? Perchè processi ovunque? E tra i principali colpevoli c’è il nano grassone siciliano mafioso di Candido Cannavò, troppo tardi allontanato dalla direzione de "La Gazzetta dello sport". Andatevi a leggere gli articoli e lo capite a cosa mi riferisco. Il giorno dopo la morte ebbe la sfacciataggine -giusto un mafioso può avere siffatto schifoso coraggio – di scrivere "EROE PERDUTO TI ADORAVAMO", lui, panzone di merda che la mattina del 6 giugno scrisse che Pantani era stato smascherato e non sarebbe stato più quello di prima, nè lui (definito dal panzone "messia"), nè il ciclismo.)
4)Infine: uno che si dopa è un menzognero, un menzognero non si lascia morire perchè non ha coscienza, è un sola. Pantani vi è sembrato un sola? L’assassino sa che è colpevole ed infatti non si suicida mai, anzi, cerca in tutti i modi di sotrrarsi alla pena, fa il santarellino e quant’altro. L’innocente invece non può sopportare l’umiliazione e si autodistrugge.
Ma spetta a voi decidere, io sono fazioso.
 
In allegato trovate l’ultimo scatto di Pantani, al giro di’Italia del 2003. Mi scuso per le immagini, ma prelevarle dal sito della Rai è stata già un impresa. Roba che dovrebbero darli loro i filmati, per diffonderli, con tutto l’audience che gli ha fatto fare.
 
 
 
 
Pubblicato in COMMEMORAZIONE PANTANI | Lascia un commento

RECENSIONE DE “IL VUOTO”

FRANCO BATTIATO, IL VUOTO, UNIVERSAL, 2007

 

“Il Vuoto”* esce a 3 anni di distanza da “X Stratagemmi” ed è l’ennesimo capolavoro del cantautore catanese. Nelle 9 canzoni che compongono l’album l’artista è in grado, una volta ancora, di offrire un’ulteriore fase di sperimentalità, unendo impeccabilmente testi poetici e filosofici a sonorità pop, techno, elettroniche, con innesti di lirica, di pianoforte, violini e chitarre classiche.

Le canzoni di questo disco possono dividersi (opinione personale ovviamente) in due categorie: da una parte quelle più “profonde” (“Il Vuoto”, “Niente è come sembra”, “The game is over”, “Io chi sono”, “Stati di gioia”), che danno adito a meditazione e riflessione e che analizzano e criticano alcune situazione del mondo contemporaneo, ma con ironia, senza drammi (basti ascoltare “Il Vuoto” o, ancora meglio, guardarne il video [lì Battiato è il manager delle MAB, gruppo musicale femminile che ha collaborato al disco, e provvede ad incassare gli assegni che uno Sgalambro  impresario elargisce dopo gli spettacoli delle ragazze, ragazze che dal canto loro corrono a destra e a manca dietro ad aerei, a treni, perché il loro compito è quello di portare soldi (“money money”)]. L’altro gruppo di canzoni (“I Giorni della Monotonia”, “Aspettando l’estate”, “Tiepido aprile”, “Era l’inizio della primavera”) è più “leggero”, vi si trattano temi come l’amore, i ricordi o le sensazioni legate ad una stagione dell’anno; i testi sono molto più poetici (“Era l’inizio della primavera” è una poesia di Tchaikovsky).

 

 Se nei testi non si notano cambiamenti di fondo, è sicuramente la parte musicale quella dove la sperimentalità di Battiato non conosce limiti: in quasi tutte le canzoni senza la minima difficoltà il maestro riesce a far convivere violini, chitarre classiche e (tanta) musica elettronica, con effetti straordinari. [É sorprendente il fatto che ancora ci sia chi si stupisce nell’ascoltare questo tipo di sonorità nei dischi di Battiato: ma non è stato Battiato ad aver portato l’elettronica in Italia nei primi anni 70? Non c’è l’elettronica in opere come “Genesi”, negli ultimi lavori “Gommalacca”, “Ferro Battuto”, “X Stratagemmi” per non parlare di “Campi Magnetici” dove c’è solo elettronica?]. Una sorpresa può essere invece il fatto che non si trova neanche una parola di tedesco nei testi, e questo, se non erro, credo sia la prima volta, sempre la “lingua della filosofia” era stata presente. Di contro un uso “smodato” dell’inglese.

 

Per quel che concerne le canzoni, ne “Il Vuoto" c’è un’ironica critica della condizione umana attuale caratterizzata da  un’affannosa ricerca di denaro (“The problem is in fact money money”), in una vita fatta di sbalzi d’umore, nevrotismo, ansia. Il testo è cantato su un ritmo molto incalzante (da discoteca), dove a farla da padrone è l’elettronica che solo alla fine lascia spazio ai violini.

“I giorni della monotonia” è la prima delle canzoni che ho indicato come “leggere” in quanto l’artista lascia spazio a emozioni, ricordi, sensazioni. In questo caso è la narrazione di una storia in cui due persone stanno insieme ma in realtà sono più sole che se fossero single, con i giorni che diventano “giorni della monotonia” ed allora la conclusione  non può essere che “sto con me, tra noi due ho scelto me”. La parte musicale di questo gruppo di canzoni “leggere” vede una quasi totale assenza dell’elettronica in favore di sonorità più “tradizionali”: apre la canzone una chitarra cui si aggiungono gradualmente la batteria ed i violini che chiudono in dissolvenza. Stessa struttura la si ritrova in “Aspettando l’estate”, una  delle migliori canzoni del disco, la più pop, (con un’interpretazione vocale di Battiato superlativa) nella quale il testo in cui si narrano sensazioni legate all’estate, si accompagna ad una base musicale semplice ma efficace: aprono accordi di chitarra acustica cui si aggiungono i violini e la tromba; la conclusione spetta a batteria, tromba, e chitarra elettrica  in dissolvenza.

Sonate per pianoforte sono invece le altre due canzoni “leggere” del disco: “Tiepido Aprile” e “Era l’inizio della primavera”, in cui il testo poetico (la seconda è una poesia di Tchaikovsky) è accompagnato da musiche prive di elettronica, con violini ma soprattutto pianoforte come solo accompagnamento (se si elimina la parte vocale, le musiche possono essere considerate tranquillamente come brani di musica classica).

“The game is over” è la canzone nella quale l’elettronica, la sperimentalità e la poliedricità di Battiato emergono al massimo grado: su un cantato (con larghi tratti di voce distorta) che mescola  italiano ed inglese, il cantautore unisce suoni tradizionali di chitarre e violini con l’elettronica, andando poi a riprodurre sonorità orientaleggianti (cinesi) a metà canzone (2° minuto) per chiudere l’ultimo minuto con sonorità solo elettroniche (quasi trance).

Ma veniamo alle canzoni più belle e più ricche di significato del disco:

“Niente è come sembra” (stesso titolo del 3° film di Battiato che uscirà entro la fine dell’anno) unisce meravigliosamente pianoforte a sonorità elettroniche, accompagnando un stupenda interpretazione vocale dell’artista, dal tono pacato, lento, quasi fosse una preghiera od un colloquio con Dio. È una canzone che va assolutamente ascoltata.

“Io chi sono” ha più o meno la stessa struttura di “Niente è come sembra”, ritmo lento, tono di voce basso, come se si fosse in presenza di una preghiera o di un dialogo con Dio. Fantastica è la parte finale della canzone (da “Però….). Per quel che concerne la parte musicale troviamo il solito armonico connubio di elettronica e di sonorità più tradizionali (chitarre, violini).

“Stati di gioia” è invece la descrizione della propria crescita spirituale, un regalo che Battiato fa a noi “seguaci” (un po’ come in “Stage Door”, ma lì era più pessimista il testo, qui invece è la descrizione di uno stato di felicità raggiunta e che magari possiamo raggiungere anche noi seguendo il suo esempio): all’’inizio si chiede “com’è possibile restare ciechi per così lungo tempo”, ricordando di quando agli inizi degli anni ’70 attraversò un momento di forte smarrimento personale che lo aveva indotto a pensare anche al suicidio (“Mi trovavo a lottare contro i miei fantasmi spostandomi in avanti per quanto lo permette la catena scopersi per caso lo stato che ascende alla Gioia”), fino a che dedicandosi allo studio della “tradizione” è riuscito ad uscire dalla crisi ed a raggiungere “stati di gioia”. E questa “evoluzione” nella vita di Battiato è riproposta in pieno nella canzone: a metà circa la musica (violini + pianoforte) si arresta per lasciare spazio ad un sottofondo di “note cosmiche” [ricorda molto le musiche di un disco come “L’Egitto prima delle Sabbie”], di “ohm” meditazionali accompagnati dal testo che infatti recita: “Riti di purificazione dentro stati di Gioia
senza Luce né Oscurità
”.

 

 

 

*Battiato è molto attento alle opere di Renè Guenon e, nello scritto El-Faqr (in Scritti sull’esoterismo islamico e il taoismo), si trova un concetto di vuoto positivo, piuttosto che negativo come invece noi si è comunemente abituati a considerare questo termine. Nel disco lo si riscontra, soprattutto nelle ultime due canzoni. Guenon spiega infatti che il raggiungimento della “consapevolezza” porta ad un distacco, all’indifferenza riguardo i frutti dell’azione (dell’azione come desiderio). “Chi è giunto al massimo del vuoto sarà saldamente stabilito nella quiete”, scrive Lao-tseu, “La pace nel vuoto è uno stato indefinibile, non la si riceve né la si dona; si arriva a stabilirvisi”. Questa condizione è dunque, spiega Guenon, quella che nel Taoismo è definita “pace nel vuoto”, “grande pace” nell’esoterismo islamico”.

 

 

 

 

 

GRAFICA

 

Molto curato anche l’aspetto grafico del disco. Innanzitutto la Universal ha rilasciato una custodia innovativa: anziché la classica apertura, il disco ha una comodissima linguetta sulla destra per l’apertura, ma soprattutto il libretto dei testi è protetto al meglio. Nei cd per estrarlo il libretto va fatto scorrere e così facendo si rovina. Ebbene ne “Il vuoto”, vedere le foto, il libretto è inserito in gancetti (sono messi nella parte verticale della custodia, non in quella orizzontale!) che non rovinano il libretto nel momento in cui lo si preleva.

Per il resto il libretto, come sempre, è molto curato a partire ovviamente dalla copertina (in linea con il titolo del disco).

 

Ottimo disco che consiglio a tutti e che non deluderà nessuno (tra l’altro da Feltrinelli lo si trova a 16.9€).

 

 

 

TRACKLIST

 

1)   IL VUOTO 3.33

2)   I GIORNI DELLA MONOTONIA 3.16

3)   ASPETTANDO L’ESTATE  3.33

4)   NIENTE È COME SEMBRA 3.35

5)   TIEPIDO APRILE 3.15

6)   THE GAME IS OVER 4.36

7)   ERA L’INIZIO DELLA PRIMAVERA 3.03

8)   IO CHI SONO? 3.33

9)   STATI DI GIOIA 4.36

 

TESTI

 

1)   IL VUOTO 3.33


Tempo non c’è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo vuoto di senso senso di vuoto
E persone quante tante persone un mare di gente nel vuoto

year play rest my way day thing man your world life
the hand part my child eye woman cry place work week
end your end case point tu sei quello che tu vuoi
government the company my company ma non sai quello che tu sei
Number group the problem is in fact
money money……

Danni fisici psicologici collera e paura stress
sindrome da traffico ansia stati emotivi
primordiali malesseri pericoli imminenti
e ignoti disturbi sul sesso

Venti di profezia parlano di nuovi dei che avanzano

year play……………….

Tempo non c’è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo vuoto di senso senso di vuoto

Danni fisici psicologici collera e paura stress
sindrome da traffico ansia stati emotivi
primordiali malesseri pericoli imminenti
e ignoti disturbi sul sesso

Venti di profezia parlano di nuovi dei che avanzano

Tu sei quello che tu vuoi ma non sai quello che tu sei
end your case point Tu sei quello che tu vuoi
government and company my company ma non sai quello che tu sei
number group the problem is in fact
money money……..

Tempo non c’è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo
vuoto di senso senso di vuoto

2) I GIORNI DELLA MONOTONIA


Stavi giù distesa sopra il letto
e ti lasciavi andare come alla deriva
passavamo così attraverso impervie vie
i giorni della monotonia
tutti e due le labbra sulle tue
gli attimi vissuti intensamente
sono spenti

Stare insieme a te fu il delirio
di una storia della nostra estrema diversità
e mi innamorai ossessivamente
per distruggermi "..stringimi.."
mi sussuravi piano: "caro amore"


Giorni di immensa meraviglia
e giorni di cattività
tra noi due poi scoppiò il diluvio

Lux eterna domine in excelsis deo

Passavamo così attraverso impervie vie
i giorni della monotonia
tutti e due le labbra sulle tue
gli attimi vissuti intensamente
sono spenti

Sto con me tra noi due ho scelto me

3) ASPETTANDO L’ESTATE 3.33

L’allegrezza del vento fuga i cattivi pensieri
mentre ogni ombra fugge via le giornate si accorciano

La sera i fuochi inondano i dintorni di luce

La tristezza non prevale su me
col canto la tengo lontana
le giornate si allungano
sto aspettando l’estate

Anche se non ci sei tu sei sempre con me
per antiche abitudini
perchè ti rivedrò dovunque tu sia

Aspettando l’estate all’ombra dell’ultimo sole
sospeso tra due alberi a immaginare
l’estasi dei momenti d’ozio
voglio riscoprire aspettando l’estate

Anche se non ci sei tu sei sempre con me
e sono ancora sicuro che io ti rivedrò
dovunque tu sia

4)NIENTE È COME SEMBRA 3.35


Rovinò lungo la china solo chi ha un destino rovina
non voglio che l’impuro ti colga
ti darò a una rondine in volo

Niente è come sembra niente è come appare
perché niente è reale

Ti darò a un ruscello che scorre o alla terra piena di mimose
qualcuno si ferma al tuo passare

Niente è come sembra niente è come appare
perché niente è reale

I was in my car watching for the bend
I was looking for you

Dal balcone ammiravo il vuoto che ogni tanto un passante riempiva…..
è stato solo un presentimento ti voglio ricordare che

Niente è come sembra niente è come appare
perchè niente è reale


5) TIEPIDO APRILE 3.15


Attraversi il bosco tiepido Aprile
consoli da sempre il viandante

pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini
si fa chiara la mente come nuvola
pensieri leggeri si uniscono alle luci e ai colori
al silenzio lontano delle nuvole

Entri dentro le case tiepido Aprile
risvegli all’amore gli amanti

mi affido al vento ai profumi del tempo
agli umori delle stagioni a meridione
pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini
al silenzio lontano delle nuvole

6) THE GAME IS OVER 4.36


The game is over in the dark night
I knock at your door

When I reach the selfish stage I enjoy a certain pleasure
but sometimes a vague fear which I cannot describe

Dov’è che stiamo andando nel succedersi del tempo
avrai un progetto o no per la tua vita?…
andiamo.

To ask the mind to kill the mind is like making the thief
when I reach the selfish stage I enjoy a certain pleasure
but sometimes a vague fear which I cannot describe

Dov’è che stiamo andando nel succedersi del tempo
avrai un progetto o no per la tua vita?…
adesso.

Discover the nature of mind… no matter how many planets
and stars are reflected in a lake no matter how many universes there are.


7) ERA L’INIZIO DELLA PRIMAVERA 3.03


La Primavera cominciò un po’ di tempo prima
e l’erba si vedeva appena e noi stavamo bene
nell’aria mite del mattino le felci ancora chiuse
tu che abbassavi spesso gli occhi e sempre prima di me

La Primavera cominciò all’ombra di betulle
come risposta al mio umore
lanciavi un’occhiata era l’inizio tra noi due
piangevo prima di te

It was in the early spring
the grass was barely showing
the stream was flowing the air mild
the trees were turning green

It was in the early morning
sheperd’s pipe as yet was silent
the fernes were still tightly furled in the pine wood

It was in the early spring
in the shade of the birch trees
when with a smile you lowered your eyes before me

In reply to my love you lowered….
you lowered …. your glance

Oh life – oh wood – oh youth
oh sunlight ..and hope

La Primavera cominciò un po’ di tempo prima
e l’erba si vedeva appena e noi stavamo bene

8) IO CHI SONO 3.33


Io sono. Io chi sono?

Il cielo è primordialmente puro ed immutabile
Mentre le nubi sono temporanee
Le comuni apparenze scompaiono
Con l’esaurirsi di tutti i fenomeni
Tutto è illusorio privo di sostanza
Tutto è vacuità

E siamo qui ancora vivi di nuovo qui
Da tempo immemorabile
Qui non si impara niente sempre gli stessi errori
Inevitabilmente gli stessi orrori da sempre come sempre

Però in una stanza vuota la luce si unisce allo spazio
Sono una cosa sola inseparabili
La luce si unisce allo spazio in una cosa sola

Io sono. Io chi sono?

La luce si unisce allo spazio in una cosa sola indivisibili

Io sono. Io chi sono?


9) STATI DI GIOIA 4.36


Le azioni del mondo non influenzano il sole
e i nemici è sicuro sono dentro di noi
com’è possibile restare ciechi per così lungo tempo

Mi trovavo a lottare contro i miei fantasmi
spostandomi in avanti per quanto lo permette la catena
scopersi per caso lo stato che ascende alla Gioia

Masticavo semi di mela alla luce del mattino
le increspature dell’aria sembravano pulsare
mi giungevano frasi, odori di erbe bruciate
scintille di fuochi suoni lontani

Masticavo semi di mela alla luce del mattino
le increspature dell’aria sembravano pulsare

Era l’estate del ’63 un pomeriggio assolato
da un juke-box di un bar completamente vuoto
"She loves you ye ye ye"

Riti di purificazione dentro stati di Gioia
senza Luce né Oscurità

 

 

 

 

Stefano Fiorucci

 

 

 

 

 

Pubblicato in Musica | Lascia un commento